Professore Associato di Fisiologia (SSD BIO/09), responsabile del Laboratorio di Fisiologia e Neurofarmacologia del Dipartimento di Scienze della Salute e Revisore di Conti della Società Italiana di Ricerche Cardiovascolari. Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche con lode, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biologia Animale (Fisiologia Cardiovascolare, SSD BIO/09) con una tesi sullo studio de “La Catestatina come nuovo modulatore autocrino/paracrino dell’attività cardiaca”. Ha svolto un periodo di "Postdoctoral Fellowship" presso il dipartimento di Medicina University of California San Diego, UCSD (San Diego, USA) e collabora con diversi gruppi di ricerca nazionali e internazionali. PI dell’Unità Operativa UMG nell’ambito del progetto PRIN 2022.
Fisiologia e Fisica – modulo di Fisiologia, CdS in Medicina e Chirurgia
Fisiologia I, CdS in Odontoiatria e Protesi Dentarie
Fisiologia II, CdS in Medicina e Chirurgia
Fisiologia II, CdS in Odontoiatria e Protesi Dentarie
Biochimica e Fisiologia della Nutrizione – modulo di Fisiologia, CdS in Dietistica
Scienze Biomediche 2 – modulo di Fisiologia, CdS in Infermieristica
Scienze Biomediche 2 – modulo di Fisiologia, CdS in Fisioterapia
Scienze Biomediche 2 – modulo di Fisiologia, CdS in Ostetricia
Scuole di Specializzazione in:
LINEE DI RICERCA
I principali temi di ricerca si focalizzano sullo studio dei meccanismi autocrini/paracrini ed endocrini che sottendono la fisiologia e la fisiopatologia cardiovascolare, nonché il metabolismo sistemico e cardiaco, con attenzione rivolta alla correlazione tra SN e sistema cardiovascolare, nell’ambito del riconosciuto concetto di asse cuore-cervello. Gli studi condotti, e in corso d’opera, si propongono di chiarire, in piccoli modelli preclinici, i meccanismi fisiologici e fisiopatologici alla base dell'azione di sostanze endogene ed esogene quali regolatori cardiovascolari e/o metabolici e potenziali bersagli molecolari terapeutici per la prevenzione e il trattamento di diverse condizioni di perturbata dell’omeostasi. I risultati mirano ad arricchire le conoscenze sui circuiti che mantengono l’omeostasi cardiovascolare sia in condizioni fisiologiche che in presenza di stress fisiopatologici.